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Come funziona la “Nuova legge Sabatini” per l’acquisto di beni strumentali?

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Il Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) ha varato la misura Beni strumentali, detta anche “Nuova Sabatini“, un’agevolazione fiscale governativa il cui obiettivo consiste nel facilitare l’accesso al credito delle imprese per riuscire ad accrescere la competitività loro e dell’intero sistema produttivo italiano in un periodo globalmente complicato.

Grazie a tale misura saranno sostenuti e facilitati investimenti volti all’acquisto (anche in leasing) di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, ma anche hardware, software e tecnologie digitali che permettano alle imprese italiane di restare al passo coi tempi.

Rispondiamo nei prossimi paragrafi a dubbi e quesiti più specifici, e scopriamo anche in che modo può sostenere lo sviluppo e l’evoluzione tecnologia delle imprese del settore del vending.

Importante: aggiornamento 2023

Con la circolare direttoriale del 06/12/2022 n. 410823, viene introdotta una novità estremamente importante di carattere formale a cui dovranno sottostare tutte le transazioni accompagnate dall’agevolazione della Nuova Sabatini.

Di cosa si tratta?
Di seguito riportiamo il testo integrale:

7.11 Le fatture elettroniche, sia di acconto che di saldo, riguardanti i beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni devono riportare nell’apposito campo il “Codice Unico di Progetto – CUP”, che sarà reso disponibile in sede di perfezionamento della domanda di accesso al contributo, unitamente al riferimento alla norma istitutiva dell’intervento “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013” da riportare in maniera separata nelle medesime fatture.

Per essere chiari, questo significa che le fatture elettroniche sprovviste del C.U.P. e della dicitura prevista non potranno essere considerate valide dal MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), che ne determinerà la revoca della quota corrispondente di agevolazione. 

Chi può richiedere il contributo?

La misura è volta a sostenere micro, piccole e medie imprese (PMI), cioè società con meno di 250 dipendenti, con fatturato minore di 50 milioni oppure con attivo patrimoniale inferiore a 43 milioni.
Inoltre alla data di presentazione della domanda, per potere beneficiare della Nuova Sabatini tali società devono:

  • essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle Imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, pertanto non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • avere sede in Italia, o in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento relativo all’agevolazione.

Quali sono i settori ammessi?

Per quanto riguarda le società richiedenti il sostegno della Nuova Sabatini nel 2023, sono ammesse imprese di tutti i settori produttivi, inclusi anche agricoltura e pesca; invece non sono ammesse:

  • attività finanziarie e assicurative;
  • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.

Importo compreso

20.000 – 2 ML €

Piano di ammortamento

5 anni

Tasso di interesse

2,75 %

Cos’è il contributo previsto dalla Nuova Sabatini?

Ora che abbiamo visto chi può richiedere il sostegno del MISE attraverso le agevolazioni della Nuova Sabatini, vediamo in che cosa consiste questo contributo.

Innanzitutto la richiesta può essere inoltrata solo per investimenti che rientrino in un importo compreso tra i 20.000 e i 2 milioni di euro. A fronte di questa richiesta il MISE riconosce un contributo, erogato direttamente alle micro, piccole e medie imprese, in quote annuali per cinque anni.

Il contributo sarà proporzionale all’investimento effettuato e sarà pari all’ammontare degli interessi calcolati al tasso del 2,75% su un piano di ammortamento a 5 anni di importo pari al finanziamento (circa il 7,6% sull’importo finanziato).
Chiaramente il contributo sarà proporzionale anche alla durata effettiva del finanziamento erogato.

Come richiedere il contributo previsto dalla Nuova Sabatini 2023?

Scopriamo come orientarsi nei meandri della burocrazia italiana: in che modo bisogna procedere per portare a termine la richiesta? Per prima cosa l’impresa dovrà presentare la domanda. Pertanto bisognerà scaricare e compilare in formato elettronico il modulo di domanda disponibile in allegato, e siglarlo con la propria firma digitale (a scanso di equivoci è comunque disponibile una guida alla compilazione del modulo sulla piattaforma del MISE).

Il modulo correttamente compilato andrà inviato esclusivamente da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo PEC della banca o dell’intermediario finanziario a cui si richiede il finanziamento, da scegliere tra gli enti aderenti all’iniziativa, il cui elenco è sempre disponibile sul sito del MISE nella sezione Documenti Utili.

Una volta ultimato l’investimento la PMI dovrà compilare, nuovamente attraverso la piattaforma del Ministero, la dichiarazione relativa all’avvenuto termine dell’investimento, cioè il modulo DUI.

Inoltre, dopo aver effettuato il pagamento a saldo dei beni, bisognerà compilare il modulo RU, cioè la Richiesta Unica, da inviare al MISE, firmata digitalmente insieme agli altri documenti richiesti.

Il tempo disponibile per l’invio è di 120 giorni, la pena per un eventuale ritardo sarà la revoca delle agevolazioni.

L’avvenuta ultimazione dell’investimento deve essere attestata con Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio resa al Ministero entro 60 giorni dalla data di ultimazione, pensa anche in questo caso la revoca del contributo.

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Perché la Nuova Sabatini è cumulabile con il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali tecnologici relativi all’industria 4.0. Ciò crea un’opportunità unica per il settore per sfruttare servizi innovativi come la telemetria che consentiranno di aumentare il livello di efficienza e qualità del parco macchine.

Per saperne di più sul credito d’imposta per beni strumentali leggi anche questo articolo.

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